Eos Investment Management intende diversificare il suo portafoglio sia dal punto di vista tecnologico che geografico, guardando all’Europa e a nuovi settori come eolico, idroelettrico ed efficienza energetica. Lo rivela in un’intervista a QE Ciro Mongillo, amministratore delegato del fondo Efesto Energy – gestito da EOS IM, asset management inglese – presente al momento in Italia con un portafoglio di impianti fotovoltaici.
Eos IM, attraverso il proprio fondo Efesto Energy, ha acquisito recentemente da Euroenergy due impianti fotovoltaici in Campania e Sardegna con un investimento di oltre 5 milioni di euro. Dopo l’acquisizione, a quanto ammonta la potenza FV di Efesto in Italia e in quali regioni è situata?
“I due impianti sono l’ultima di una serie di 6 acquisizioni che Eos IM ha portato a termine in circa 18 mesi. Efesto Energy ha attualmente in Italia un portafoglio FV di oltre 27 MW, per un valore complessivo di quasi 70 milioni di euro. Gli impianti sono localizzati principalmente in Campania, Calabria, Basilicata e Molise ma anche in Sardegna e al Centro-Nord (Umbria, Marche, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia), perché vogliamo puntare sulla diversificazione del rischio sia a livello tecnico che geografico. Siamo interessati ad asset già allacciati alla rete e caratterizzati da ottime performance tecniche e operative”.
Quali sono i prossimi obiettivi di sviluppo della società?
“Vogliamo diversificare il portafoglio tecnologicamente e geograficamente: da mesi ci stiamo concentrando anche in Europa allo scopo di diventare tra i principali asset manager europei nel settore Fer. Il nostro obiettivo è da un lato continuare a crescere nel mercato italiano delle Fer e, dall’altro, penetrare in nuovi mercati europei. Tale strategia di crescita e diversificazione passa attraverso una fitta rete di partnership con realtà industriali di elevato standing. Stiamo valutando con interesse sia progetti brownfield che greenfield e diversificando anche i settori, quindi FV ma anche idroelettrico ed eolico. Guardiamo inoltre a opportunità e iniziative di breve periodo cosi come a tecnologie innovative, quali la conservazione dell’energia, che mostrano profili di rendimento interessanti”.
Quali opportunità offre il consolidamento del mercato FV italiano?
“Il mercato italiano delle Fer (in particolare il FV) offre ancora molteplici opportunità di investimento in termini di crescita e consolidamento. Se da un lato (secondo i dati di Terna) le Fer guideranno i nuovi investimenti in capacità di generazione con 13 GW di eolico, 23,5 GW di solare, 2 GW di biomassa e 0,5 GW di idro; dall’altro si assisterà a una fase di consolidamento con diversi operatori industriali e finanziari che come Eos IM faranno da aggregatori di portafogli di asset nell’ambito di un mercato ancora molto frammentato. Inoltre, all’aumentare della penetrazione della generazione intermittente da Fer, ci sarà una maggiore domanda di servizi ausiliari e di bilanciamento. L’integrazione delle Fer con sistemi di accumulo, batterie e reti intelligenti rappresenterà quindi un’ulteriore opportunità di investimento in cui l’Italia può giocare un ruolo di primo piano rispetto agli altri Paesi europei”.
In che modo le economie di scala possono massimizzare il rendimento degli impianti FV?
“Le economie di scala sono un aspetto rilevante per estrarre maggiore valore dalla gestione degli asset e per questo rappresentano uno dei pilastri della strategia di crescita di Eos IM per due principali motivi: permettono di snellire la struttura dei costi attraverso la realizzazione di sinergie e risparmi e di esercitare un maggior potere negoziale sui nostri provider grazie al raggiungimento di una massa critica. Basti citare gli ottimi risultati che stiamo ottenendo per quanto riguardo la supervisione degli asset e l’O&M e la gestione delle assicurazioni e dei Ppa”.
Ritiene che l’upgrading degli impianti esistenti possa costituire una buona opportunità di investimento?
“Qui bisogna fare un distinguo: il mercato è molto frastagliato e tanti impianti singoli sono stati realizzati con superficialità. Una realtà industriale che decida di intervenire a questo livello, troverà ottime opportunità. Noi siamo un investitore e, come tale, acquisiamo solo impianti con un elevato livello qualitativo e questo ovviamente riduce in qualche modo i margini di upgrading, ma sicuramente l’attenzione alla gestione degli impianti rappresenterà nel futuro uno degli elementi distintivi nella capacità di rendimento di un impianto”.