I fondi di private equity sbloccano i deal sulle PMI
Dalle grafiche Fabini fino a Savio
Accellera il mercato italiano delle fusioni e acquisizioni nel settore delle Pmi, E a fare da volano in questi primi 4 medi dell’annos ono le tante operazioni che stanno organizzando i fondi di private equity, sia in termini di acquisizione sia come cessioni di partecipate.
Si va dalla Favini una delle società leader nella realizzazione di specialità grafiche innovative, fino allla Savio macchine tessili di Pordenone, per arrivare al gruppo alimentare Nutkao di Cuneo, leader nelle creme spalmabili con cacao e nocciola, al gruppo Tieffe, società di Pavia che produce raccordi per applicazioni oleodinamiche. Ma si continua con Nadella, azienda nel portafoglio della 21 Investimenti di Alessandro Benetton, e con la Rigoni di Asiago, famosa per le marmellate biologiche.
Gli addetti ai lavori sono concordi. Secondo un sondaggio di Thomas Reuters l’83%degli operatori si attende che l’attività di M&A sulle PMI acceleri nel 2018.
«I multipli per l’M&A 2018 sono al top – spiega Lorenzo Astolfi, amministratore delegato di Alantra in Italia -. Inoltre rispetto al 2017 l’M&A coinvolge anche operazioni più piccole. I processi sono ormai organizzati e strutturati quasi per qualsiasi deal. Esul fronte dei compratori resta grande l’interesse degli strategici internazionali sull’Italia, interesse che era gia forte nel 2017. Il driver di interesse resta la qualità del target e i multipli ancora convenienti rispetto a Stati Uniti e Germania con processi di M&A meno aggressivi rispetto ad altri Paesi».
Molte operazioni sono in corso di svolgimento. Per il gruppo Favini è in partenza un processo lanciato dagli azionisti (il fondo Orlando Italy Managment) che secondo quanto indicato da Mergermarket avrebbero incaricato i consulenti finanziari di CapM Advisors di organizzare un processo d’asta.
Sta poi per essere ceduto il controllo del gruppo aliemntare Nutkao, posseduto dalla famiglia Braida, per la quale sono in competizione due offerte al vaglio dell’advisor Viteale & Co: quella di White Bridge e del fondo Investindustrial.
Per la Savio di Pordenone il processo di vendita, organizzato dal private equity Alpha, sembra ormai alle battute finali. Secondo indiscrezioni sarebbero in pole position gruppi industriali, tra i quali emergerebbe l’elvetico Rieter. Le offerte saranno al vaglio dell’advisor Rothschild.
Procede verso la vendita anche il gruppopsavese Tieffe. L’azionista Mandarin Capital Partners ha infatti nominato gli advisor Gca Altium e Fineurop Soditicdi valutare opzioni di valorizzazione. Un mandato per cedere Nadella è invece stato affidato a Rw Braid ed Ethica Corporate Finance. In corsa ci sarebbero i fondi di private equity Equistone e Igc e alcuni gruppi industriali. Per la Rigoni di Asiago è invece in procinto di partire in processo, gestito dall’advisor Banca Imi, volto a cedere il 35.5% di Rigoni, in mano a Nb Aurora ed eredità delle quota acquistata dal Fondo Italiano d’Investimento sette anni fa.
«C’è grande liquidità dei fondi: in tanti hanno fatto fund raising – contiua Astolfi – e cercano opportunità d’investimento. Inoltre molti sono in cerca di exit per le loro partecipate, anche recenti, visto il buon momento di mercato». «Per un’investitore internazionale entrare nel capitale di un’impresa italiana significa puntare su espansionee internazionalizzazione» conferma Ciro Mongillo, Ceo di Eos Investment Managment.
Altre operazioni sono in procinto di partire. Carlyle potrebbe a breve iniziare con un processo su Twinset. Sotto i riflettori è anche una vendita di Comdata nella seconda parte dell’anno. Al contrario Bc Partners potrebbe cedere i ristoranti Old Wild West, confluiti nella holding Cigierre. L’Italia segue il buon momento del private equity in Europa: «Dove i buyout – spiega Mergemarket – rappresentano una quota del 17% del totale dell’M&A, la più alta dal 2007».