Un mega impianto fotovoltaico realizzato in grid-parity, ovvero senza incentivi statali, per una potenza complessiva di 87.1 MW in grado di coprire il fabbisogno annuo di 68mila famiglie, garantendo un risparmio di oltre 73 mila tonnellate di CO2. A realizzarlo sarà EOS Investment Management (EOS IM), attraverso il fondo di investimento EOS Energy Fund II S.C.A. SICAV-RAIF (noto come “EOS ReNewable Infrastructure Fund II”), insieme a Capital Dynamics, attraverso il fondo di investimento Clean Energy Infrastructure Fund IX (“CEI IX”). L’impianto, che verrà realizzato nel Lazio, darà lavoro a oltre 100 persone nella fase di costruzione e ad altri 20 professionisti nella successiva fase di gestione ed esercizio, facendo prevalentemente ricorso a manodopera ed aziende locali.
Il nuovo progetto di EOS Investment Management e Capital Dynamics, già autorizzato, dovrebbe essere completato entro il primo trimestre del 2024. È predisposto per accogliere le tecnologie di accumulo per le reti elettriche
Il sistema di accumulo
Il progetto, già autorizzato, è predisposto per accogliere le tecnologie di accumulo per le reti elettriche e dovrebbe essere completato entro il primo trimestre del 2024. Il sistema di storage in futuro potrebbe essere il punto di partenza per la produzione di idrogeno verde. «A meno di due anni dal lancio del nostro nuovo fondo, siamo felici di aver segnato un nuovo record con l’acquisizione di uno dei più grandi progetti mai realizzato in Italia in assenza di incentivi», sottolinea Ciro Mongillo, CEO e Founding Partner di EOS IM.
«Il nostro secondo fondo, EOS ReNewable Infrastructure Fund II, si è posto sin da subito come precursore di un’inevitabile rivoluzione green dove la transizione energetica non ha più bisogno del ricorso agli incentivi statali verso un’economia a minor impatto ambientale e sociale. Una transizione non solo più sostenibile ma anche in grado di rispondere rapidamente e concretamente alle impellenti esigenze di sicurezza energetica nazionale che richiedono importanti investimenti infrastrutturali. Le sfide sono complesse ma abbiamo un’opportunità storica per ripensare il sistema energetico europeo, in chiave green».
Le rinnovabili in Italia e in Europa
La produzione di energia elettrica da rinnovabili in Italia è ferma al 16%, secondo i dati Iea, contro il 32,9% della Spagna e il 31,5% del Portogallo. Anche la Germania supera il nostro Paese, con il 28,8% di energia prodotta da rinnovabili. Per non parlare della Danimarca, che genera il 51,9% della sua energia elettrica da impianti eolici offshore e dal fotovoltaico solare. «È necessario accelerare sulle rinnovabili – continua Mongillo – se vogliamo ridurre la nostra dipendenza da altri Paesi. L’attuale crisi energetica ci sta mostrando chiaramente che i ritardi possono costare cari. Il fotovoltaico sui tetti non basta, l’industria ha bisogno di grandi impianti. Non parliamo di sottrarre terreni ad altri settori, ma di recuperare e dare nuovo slancio ad aree industriali abbandonate o zone in disuso».
Il monitoraggio delle metriche Esg
Gli eventuali impatti negativi sulla sostenibilità dell’impianto in costruzione vengono monitorati periodicamente. EOS IM, infatti, si avvale di un modello proprietario sviluppato con l’ausilio di una delle Big Four, con il quale misura nel corso della vita dell’investimento rischi e performance chiave in termini di ESG metrics & KPIs. Tra le metriche ESG periodicamente monitorate rientrano per esempio: il numero di ore lavorate, eventuali incidenti lavorativi, il numero di risorse impiegate e la percentuale di personale femminile, i consumi idrici, i rifiuti di vario genere prodotti e le emissioni generate. «Crediamo fermamente che la trasparenza verso i nostri investitori sia un elemento centrale dell’attività di gestione – conclude Mongillo - . I risultati delle analisi sulle performance degli investimenti secondo metriche ESG vengono infatti comunicate regolarmente ai nostri stakeholder ed evidenziano chiaramente come la produzione di energia da fonte solare è incomparabilmente più efficiente, non solo da un punto di vista economico, ma anche da un punto di vista di impatto ambientale, come i consumi idrici connessi o il decomissing degli impianti».